La PEC (Posta elettronica certificata) è stata ufficialmente introdotta in Italia nei primi anni 2000, tra il 2005 e il 2006, con il principale obbiettivo di fornire non solo una comunicazione sicura, ma anche legale tra i privati e aziende o la pubblica amministrazione.
Ma al di là dei suoi vantaggi – di cui abbiamo diffusamente parlato altrove – come funziona veramente la PEC?
Vediamolo in questo articolo di blog!
Registrazione presso provider abilitati
La prima cosa fondamentale da sapere è che per attivare una (o più) casella PEC ci si deve rivolgere a dei gestori certificati e riconosciuti dall’Agenzia per l’Italia Digitale.
Data la natura del servizio – la certificazione con valore legale di invio e ricezione del messaggio – i provider di questo servizio devono seguire procedure e utilizzare strumenti più complessi rispetto ai tradizionali provider di posta non certificata.
Una differenza fra tutte: i provider PEC sono tenuti per legge a conservare per 30 mesi i log delle caselle PEC (da non confondere con l’obbligo, che fa capo a chi ha un’impresa, di conservare per 10 anni i documenti, tra cui le PEC!).
Invio del messaggio PEC
Creata la casella PEC, immaginiamo ora di inviare un messaggio ad un’altra casella PEC, di un’azienda, di un ente pubblico, etc.
Una volta compilato il messaggio da client di posta o webmail e cliccato “Invia” il messaggio passa al nostro gestore di posta.
Qui abbiamo la prima particolarità della PEC. Se tutto va a buon fine, in questo passaggio riceviamo già una notifica di accettazione nella nostra casella di posta. Il nostro gestore PEC ci conferma di avere accettato il messaggio che gli abbiamo chiesto di inviare in quella data e ora precisa.
Trasmissione al gestore PEC del destinatario
A questo punto il nostro gestore PEC prende il nostro messaggio e lo inserisce (metaforicamente) nella cosiddetta busta di trasporto.
Si tratta di un messaggio che contiene il messaggio originale del mittente, firmato digitalmente dal gestore (che quindi si fa garante dell’integrità del contenuto) e arricchito da una serie di dati di certificazione.
A questo punto, il messaggio passa al gestore PEC del destinatario.
Ricezione e notifica di ricezione
Il gestore PEC del destinatario riceve la busta di trasporto e ne verifica l’autenticità (banalmente l’esistenza e la validità della firma digitale).
Se tutto va bene, invia al server del gestore PEC del mittente una ricevuta di presa in carico e poco dopo rende disponibile il messaggio nella casella di posta del destinatario.
A questo punto, il gestore PEC del destinatario invia a quello del mittente notifica dell’avvenuta consegna, che a propria volta lo rende disponibile nella casella PEC del mittente.
Cosa cambierà con il passaggio alla REM?
Con il passaggio allo standard REM (Registered Electronic Mail) e alla PEC Europea – Al di là dei cambiamenti tecnici e normativi (per cui vi rimandiamo ad un nostro precedente articolo)- il funzionamento rimarrà a grandi linee quello appena descritto.
Il cambiamento – almeno per i privati cittadini italiani – consisterà nel fatto che ad una determinata casella PEC sarà necessario associare un’identità digitale in modo da poter garantire anche l’identità di mittente e destinatario.
In questo modo la PEC sarà ancora più utile come strumento di comunicazione ufficiale e dal pieno valore legale, specialmente nel caso di comunicazioni con pubbliche amministrazioni (si pensi già solo al concetto di “domicilio digitale”).
Dalla PEC alla REM : cosa cambia?
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