Sono oltre un milione gli account di posta elettronica certificata che sono stati aperti dal 2019 a oggi, per un totale di circa 3 miliardi di messaggi inviati. A gennaio 2019, infatti, risultavano attivi in Italia 10 milioni di caselle: un numero che ha continuato a crescere, tanto che ad aprile 2020 sono stati superati gli 11 milioni.
Ma quali sono i fattori che hanno spinto questa crescita?
I mesi di lockdown del 2020 hanno sicuramente contribuito all’aumento dell’utilizzo di numerosi strumenti digitali, tra cui la PEC. Tuttavia, la posta elettronica certificata deve il suo successo fondamentalmente alle sue caratteristiche, che la rendono estremamente facile da utilizzare, veloce ed efficiente.
La PEC è infatti una casella di posta elettronica del tutto simile alla classica mail, ma che permette di ricevere ed inviare messaggi che hanno lo stesso valore legale di una raccomandata con ricevuta di ritorno. Questo significa che diventa molto più immediato partecipare a bandi e concorsi pubblici, disdire o stipulare un contratto di qualsiasi genere o ricevere fatture elettroniche.
La PEC è poi uno strumento preferenziale per gestire i rapporti con i professionisti e con le istituzioni e dal 2008 è anche obbligatoria per il deposito degli atti nell’ambito del processo civile telematico. Il risparmio è evidente: in termini di costi (basterà pagare un canone mensile o annuo e non più i singoli invii), tempo e carta. La PEC ha quindi anche un impatto positivo sull’ambiente, da non dimenticare.
Chi la utilizza di più?
Non sono solo le imprese, i professionisti o le pubbliche amministrazioni a comunicare attraverso la PEC: oggi sono aumentati anche i privati cittadini che scelgono di aprire una casella PEC per digitalizzare e rendere più semplici tutta una serie di comunicazioni. Gli ambiti di utilizzo sono i più svariati, da quello giuridico a quello energetico e bancario. Ad oggi, sono 19 i gestori accreditati da AgID (l’agenzia per l’Italia digitale) tra cui è possibile aprire in tutta sicurezza una casella PEC: le attività dei gestori sono infatti costantemente monitorate e verificate dall’Agenzia.
Il futuro della PEC: come si evolverà questo strumento?
I messaggi PEC seguono particolari protocolli di sicurezza e si ha conferma dell’avvenuta consegna. Nel 2017, la normativa italiana ha stabilito che la PEC dovrà evolversi ancora, per essere conforme al Regolamento eIDAS (il Regolamento europeo per l’identificazione elettronica e servizi fiduciari per le transazioni elettroniche nel mercato interno). L’obiettivo è permettere la verifica dell’identità del mittente: i principali fornitori del servizio PEC stanno quindi collaborando con l’AgID per aumentare i punti di forza di questo strumento.